Home Segnalazioni I pini di viale Mascagni a Grosseto, una battaglia amara

I pini di viale Mascagni a Grosseto, una battaglia amara

Dei 52 pini forti e sani che ombreggiavano Viale Mascagni a Grosseto né è stata già abbattuta oltre una trentina di esemplari. Il Comune di Grosseto nonostante le limitazioni predisposte dai Decreti ministeriali d’urgenza per il Covid-19, e incurante della ferma opposizione dell’associazione Grosseto al centro, sta procedendo con gli abbattimenti ordinati dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna.

Per cercare di salvare gli alberi superstiti si rafforza ogni giorno la già ampia piattaforma di solidarietà, diventata una vera e propria denuncia pubblica. 

A sostegno di una petizione online, diverse diffide ed esposti e di un ricorso al Tar, al sindaco è stata inviata anche una appassionata e autorevole missiva dal professor Pier Cristoforo Giulianotti, padre della chirurgia robotica mondiale. Il luminare ha scritto dagli Stati Uniti, dove risiede da qualche anno dopo aver vissuto a Grosseto, rendendo il capoluogo maremmano un punto di riferimento planetario per la nascente chirurgia robotica.

Il caso dell’abbattimento dei pini giovani, sani e stabili di Grosseto per il quale si ipotizza un danno di almeno 200mila euro, non è purtroppo isolato e va a intensificare un lungo e drammatico elenco di abbattimenti e brutali capitozzature di alberi in tutto il Paese, in contesti urbani e non solo. Dinanzi a tale evidenza molti cittadini sentono l’urgenza non solo di testimoniare, ma soprattutto di mettere in campo azioni concrete per contrastare questo fenomeno in preoccupante crescita, con gravi ripercussioni sugli ecosistemi, sul clima e sulla vivibilità negli ambienti urbani.

Gli articoli de Il Giunco e di Grosseto Notizie: 1, 2, 3, 4 e 5

Aggiornamento del 26 marzo 2020 – Le indignate proteste da parte dei cittadini, di Grosseto al centro e delle altre associazioni hanno potuto amplificarsi anche grazie al sostegno di Stai, stop taglio alberi italia, che ha inoltrato la seguente nota agli organi di stampa nazionali: cliccare qui

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